programma di sala nov2011

19.11.2011 - Denn es wird die. Posaune schallen, und die Toten werden auferstehen unverweslich, und wir werden verwandelt werden. Dann wird erfüllet.
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CONCERTI

J. Brahms sabato 19 Novembre 2011, ore 21.00 chiesa di S. Agostino e S. Monica Casciago (Va)

domenica 20 Novembre 2011, ore 21.00 basilica di S. Agnese Somma Lombardo (Va)

Ein Deutsches Requiem

Si ringrazia il Centro Comune di Ricerca di Ispra per la stampa di locandine e programmi di sala.

Il coro Europae Cantores realizza i suoi concerti con grande sforzo finanziario. Per questo ci permettiamo di chiedere delle liberalità pari almeno alle emozioni che si portano a casa. Grazie!

www.europaecantores.eu

Europae Cantores coro e orchestra Laura Scotti soprano Davide Rocca baritono

Stefan Krauss direttore

Johannes Brahms 1833-1897

Vacchi con la direzione di R. Abbado e la regia di E. Olmi. In seguito ha cantato a Malta e Lugano in “Cenerentola” di G. Rossini ed e stato Leporello in “Don Giovanni” presso il testro di Aosta. Incursioni nell’opera del novecento sono anche l’esecuzione de Il Telefono di Menotti e de Il segreto di Susanna di Wolff-Ferrari. Al piccolo teatro Strehler ha eseguito nel 2009 Ferrovia Soprelevata di Luciano Chailly e dello stesso autore ha cantato L’aumento e Procedura penale. Dal 2007 è ospite dell’accademia musicale “Luter King” di San Paolo del Brasile, diretta dal maestro MartinoLutero Galati de Oliveira, come cantante e docente.

Stefan Krauss

Figlio di un contrabbassista attivo nell'orchestra del teatro amburghese, fu precocemente avviato allo studio della musica. Suoi maestri furono Cossel e, dal 1843, Eduard Marxsen. Cimentatosi prestissimo come pianista in birrerie e locali simili, intraprese a venti anni un'importante tournée con il violinista Eduard Remény che gli diede opportunità di conoscere Joseph Joachim, anch'egli violinista, e poi Liszt a Weimar e Schumann a Düsseldorf. Quest'ultimo, con un famoso articolo critico, lo segnalò come un grande talento. I dieci anni seguenti lo videro intento ad approfondire i problemi compositivi, impegnandosi nel frattempo come maestro di coro prima a Detmold e poi ad Amburgo. Nel 1862 fu a Vienna, dove divenne amico del critico Eduard Hanslick, e dove nei due anni seguenti accettò l'incarico di maestro del coro dell'Accademia di canto. Fissata la sua residenza in questa città, che da allora in poi abbandonò solo episodicamente, trovò consensi sempre più vasti per la sua produzione musicale (nel 1868 nacque il Deutsches Requiem e nel 1876 la Prima Sinfonia). Coltivò con continuità un rapporto di amicizia, confinante con la passione, con la vedova di Schumann, Clara. Nel 1878 compì il suo primo viaggio in Italia. Quantunque il suo carattere negli ultimi anni di vita si fosse fatto sempre più scontroso, la sua scomparsa, a meno di un anno dalla morte di Clara Schumann, destò clamore e cordoglio nell'ambiente musicale internazionale.

Nato nel 1958 a Oldenburg (Germania), nel 1981 comincia i suoi studi alla “Hochschule für Bildende Künste” (HbK) di Berlino, dove studia musica e lingua tedesca per avviarsi nella professione di insegnante nelle scuole superiori. Durante i suoi studi ha seguito lezioni con il Prof. Christian Grube in tecnica e direzione di coro e di ensembles musicali. E' stato anche assistente del Prof. Grube. Dal 1982 è stato membro stabile del Kammerchor der HbK (Coro da camera e del coro “Staats- und Domchor” di Berlino), diretto dal M° Ch. Grube, dove ha diretto anche le prove del coro. Con questi cori ha fatto viaggi e concerti in Europa e fuori Europa, p.e. in Israele. Ha partecipato al Festival “Europa Cantat”. Durante il periodo trascorso a Berlino, Stefan Krauss è stato direttore di due cori, con i quali si è esibito in concerti accompagnati da orchestra, p.e. “The Messiah” di G. F. Händel. Dal 1989 è stato insegnante a Braunschweig (Germania) in una scuola superiore (Gymnasium) dove ha anche diretto il coro “Auctor Chor”. Attualmente insegna musica e lingua tedesca alla Scuola Europea di Varese dove dirige la big band e il coro da camera.

Laura Scotti, soprano Nata nel 1983, si diploma nel 2009 con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Novara sotto la guida della Maestra Silvana Manga. Ha inoltre seguito lezioni, seminari e masterclass con Fiorenza Cossotto, Marinella Meli, Emanuela Barazia, Gertrud Ottenthal e Neville Tranter. Ha debuttato nel 2004 in Bastiano e Bastiana di W.A. Mozart a Luino (Va). Successivamente ha interpretato i ruoli di Angelica nell' Orlando Paladino presso l'Auditorium di Milano, del primo genietto ne Il flauto magico di W. A. Mozart presso la Sala Verdi del Conservatorio di Milano, il ruolo di Colombina ne L'arlecchinata di A. Salieri e Madelon ne Le preziose ridicole di F. Lattuada presso il Conservatorio di Novara. Si è esibita in concerti e recital presso il Teatro Regio di Torino, Palazzo Attems a Gorizia, il Teatro Comunale di Cervia, il Teatro Baretti di Torino, il Teatro Carlo Coccia di Novara, il Teatro della Quattordicesima di Milano, Passionsspielhaus di Erl (Austria). Nel 2010 vince il Premio Speciale per la miglior esecuzione delle Liriche lunari di Bruno Bettinelli al 7° Concorso Pietro Mongini e il Primo Premio al VII Concorso Internazionale "Principessa Trivulzio di Belgiojoso". Dal 2010 è membro stabile della Chorakademie der Tiroler Festspiele diretto dal M° Gustav Kuhn. Ha partecipato ai Festival di Salisburgo e di Erl prendendo parte come solista alla Missa ad venerationem artium et vitam di Paul Engel e debuttando il ruolo di " Zweite Blumenmädchen" nel Parsifal di R. Wagner.

Ein Deutsches Requiem Frutto di una lunga gestazione dal 1854 al 1868, Ein Deutsches Requiem, op. 45 appartiene alla prima fase creativa di Brahms. L'idea originaria di questo grande affresco per soprano, baritono, coro e orchestra, si fa risalire alla morte dell'amico Robert Schumann, avvenuta nel 1856, e al recupero di alcuni elementi di una sonata in re minore per due pianoforti, scritta nel 1854. Il progetto di un Requiem prese forma probabilmente dopo la morte della madre di Brahms nel febbraio del 1865, visto che lo stesso anno furono portati a termine tre dei sette movimenti in cui si articola la composizione nella sua veste definitiva (e precisamente il primo, il secondo e il quarto). Nell'aprile del 1866 Brahms compose il terzo movimento, e durante l'estate anche il sesto e il settimo.

Davide Rocca, baritono Dopo il diploma di pianoforte, studia e si diploma in canto con il soprano G. Ravazzi a Genova. Numerosi sono gli stage di alto perfezionamento dal 1991 a oggi con i Maestri V. Puecher presso il Teatro grande di Brescia, K. Ricciarelli presso il teatro di Sabbioneta ed E. Kirkby per la vocalità barocca a Dartington (UK). La sua carriera abbraccia un percorso operistico che lo vede impegnato in Italia e all'estero presso numerosi teatri (la Fenice, Regio di Torino, Losanna, Varsavia ecc…) e nella riscoperta di numerosi intermezzi buffi e opere del 700 incisi per diverse case discografiche (per la Bottega discantica “Livietta e tracollo” di G.B. Pergolesi, il tutore di J. H. Hasse, Don Falcone di Jommelli, L’amor mugnaio di Nicolini, Clotilde e Arrighetto di Coccia per Bongiovanni) e opere del primo romanticismo. In campo concertistico ha affrontato diverse esecuzioni liederistiche (trasmissioni per rai sat), di brani sinfonici vocali (con K. Ricciarelli in un concerto a Corigliano d'Otranto), e di musica extraeuropea frutto di personale ricerca trascritta per voce lirica.(diverse le incisioni col gruppo da camera "Caronte” di Brescia) Collabora stabilmente con diverse formazioni orchestrali, sia come cantante che come docente, tenendo stage di perfezionamento sull’opera buffa italiana ed eseguendo concerti vocali di repertorio classico e contemporaneo. Nell’estate del 2006 è stato Don Alfonso In “Così fan tutte” presso la villa Bernocchi di Premeno (VB) colla direzione di M.Brescia e la regia di N.Ulivieri e poi in Brasile per una tournèe di musica antica (Miserere di G.B.Pergolesi). Nel settembre del 2007 ha partecipato all’allestimento presso il teatro “Alla Scala” di Milano dell’opera Teneke di F.

Un'esecuzione parziale della partitura limitata ai primi tre movimenti avvenne il 1° dicembre 1867 e fu un disastro. Ciononostante, Karl Reinthaler, maestro di cappella nel duomo di Brema, era così convinto della bellezza di questa composizione che se ne assicurò la prima esecuzione completa, che diresse il 10 aprile del 1868, il giorno del Venerdì santo, nel duomo di Brema. Questa volta il successo fu tale che il Requiem tedesco venne replicato il giorno successivo e l'eco di questo trionfo contribuì in maniera decisiva a consolidare la fama di Brahms in tutta la Germania e nel resto dell'Europa. Mancava però ancora, rispetto alla versione definitiva, il quinto movimento (con soprano solista) che Brahms compose solo nei mesi successivi e che fu eseguito in forma privata il 17 settembre 1868 a Zurigo e poi inserito stabilmente all'interno del Requiem.

La versione integrale in sette movimenti fu eseguita per la prima volta al Gewandhaus di Lipsia il 18 febbraio 1869 con Carl Reinecke sul podio, e Emilie Bellingrath-Wagner e Franz Krükl come solisti. Il Requiem tedesco ha l'organico tipico del grande oratorio romantico ma non ne ha i caratteri: manca infatti la dimensione del racconto, le arie, i cori, l'azione drammatica. Non ha nemmeno alcun rapporto con la Missa pro defunctis della liturgia cattolica, non ha la teatralità del rito romano: è piuttosto un lavoro meditativo, privo di contrasti drammatici, un'opera corale che riflette la concezione protestante della morte, intesa come trapasso a una vita migliore, un lavoro quindi profondamente tedesco, più vicino agli oratori di Bach che alla dimensione spettacolare dei Requiem di Berlioz o verdiano. Il testo è costituito da passi tratti dall'Antico e dal Nuovo Testamento, selezionati e montati dallo stesso Brahms in maniera del tutto personale in modo da dare a ciascun movimento sostanza poetica e un preciso significato. I primi tre movimenti si possono raggruppare in una grande descrizione delle miserie della vita terrena e della sua fragilità, e introducono temi come la consolazione per i vivi, la confidenza nella bontà divina, l'attesa della resurrezione. Gli ultimi quattro movimenti evocano invece la felicità della vita eterna, la redenzione del mondo da parte di Cristo, la consolazione del Paradiso che attende l'uomo dopo le sofferenze dei giorni terreni.

Il coro Europae cantores si costituisce come associazione nel 1984, rendendo evidente con il proprio nome la sua caratteristica piú originale, ossia la partecipazione di coristi di varie nazioni europee, legati da vincoli artistici e culturali. Attualmente il Coro é composto da circa sessanta cantori, studia e si esibisce sotto la direzione musicale del prof. Stefan Krauss con l'accompagnamento al pianoforte del maestro Salvatore di Pietro. L’obiettivo del Coro é duplice: da una parte vi è il desiderio di riunire nel canto la diversità culturale delle nazioni europee, dall’altra vi è l’intenzione di diffondere la tradizione musicale europea nel territorio varesino proponendo opere di fondato valore musicale, per lo più sconosciute al grande pubblico ed eseguite sempre in lingua originale. Con questo intento, nel Giugno 2006 il Coro ha eseguito per la prima volta nella Provincia di Varese “Die Schöpfung “(La Creazione) di J. Haydn e nel 2008 “ The armed Man: A Mass for Peace” di Karl Jenkins per la quale è stata conferito al coro il riconoscimento di “Ambasciatori della Pace” dal Presidente della Repubblica Italiana. Il Coro è abitualmente accompagnato nei suoi concerti principali dall'orchestra preparata e seguita dai prof.ri Roberto Nessi e Filippo Bassi. Dal 2007 il Coro fa parte dell'Unione delle Società Corali della Lombardia ed è riconosciuto come club culturale del Centro Comune di Ricerca di Ispra.

Prove settimanali: martedì ore 20.30 Oratorio Parrocchia S. Michele di Voltorre di Gavirate informazioni: [email protected]

verwandelt werden; in un istante, in un und dasselbige plötzlich, batter d'occhio, in einem Augenblick, zu der Zeit der letzten al suono dell'ultima Posaune. tromba. Denn es wird die Posaune schallen, und die Toten werden auferstehen unverweslich, und wir werden verwandelt werden.

Suonerà, infatti, la tromba E i morti risorgeranno incorrotti

Dann wird erfüllet werden das Wort, das geschrieben steht:

Si compirà la Parola della Scrittura:

Der Tod ist verschlungen in den Sieg.

La morte è stata ingoiata per la vittoria.

Tod, wo ist dein Stachel?

Dov'è, o Morte, il tuo pungiglione?

E noi saremo trasformati.

Hölle, wo ist dein Sieg? Dov'è la tua vittoria? Prima lettera ai Corinzi 15,5152,54-55

Herr, du bist würdig zu Tu sei degno, o nehmen Signore, di ricevere Preis und Ehre und la Gloria, l'Onore e la Kraft, Potenza, denn du hast alle Dinge perché Tu hai creato geschaffen, tutte le cose, und durch deinen Willen e per la tua volontà haben sie furono create e das Wesen und sind sussistono. geschaffen.

VII. Chor

VII. Chor

Selig sind die Toten, die in dem Herrn sterben, von nun an.

Beati fin d'ora i morti che muoiono nel Signore.

Ja der Geist spricht, daß sie ruhen von ihrer Arbeit; denn ihre Werke folgen ihnen nach.

“Sì” dice lo Spirito, “riposeranno dalle loro fatiche perché le loro opere li seguono.” Apocalisse 14,13

I Chor

I. Coro

Selig sind, die da Leid Beati gli afflitti perché tragen, saranno consolati. denn sie sollen getröstet Matteo 5,4 werden. Die mit Tränen säen, werden mit Freuden ernten. Sie gehen hin und weinen und tragen edlen Samen, und kommen mit Freuden und bringen ihre Garben. II. Chor

Chi semina nelle lacrime, mieterà con giubilo. Nell'andare, se ne va e piange, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con giubilo portando i suoi covoni. Salmo 125

II. Coro

Poiché tutti i mortali Denn alles Fleisch ist sono come l'erba e ogni wie Gras loro splendore è come und alle Herrlichkeit des fiore d'erba. L'erba Menschen inaridisce, i fiori wie des Grases Blumen. cadono. Das Gras ist verdorret Prima lettera di Pietro 1,24 und die Blume abgefallen. Siate dunque pazienti, So seid nun geduldig, fratelli, fino alla venuta lieben Brüder, del Signore. bis auf die Zukunft des Herrn. Guardate l'agricoltore: egli aspetta Siehe, ein Ackermann pazientemente il wartet prezioso frutto della auf die köstliche Frucht terra finché abbia der Erde ricevuto le piogge und ist geduldig darüber, d'autunno e le piogge bis er empfahe di primavera. den Morgenregen und Siate pazienti. Abendregen. Lettera di Giacomo 5,7

Aber des Herrn Wort bleibet in Ewigkeit.

Ma la Parola del Signore rimane in eterno Prima lettera di Pietro 1,24-25

Die Erlöseten des Herrn werden wieder kommen, Ritorneranno i und gen Zion kommen riscattati dal Signore e mit Jauchzen; verranno in Sion con ewige Freude wird über giubilo; felicità ihrem Haupte sein; perenne splenderà sul loro capo: Freude und Wonne werden sie ergreifen gioia e felicità li und Schmerz und seguiranno e Seufzen wird weg fuggiranno tristezza e müssen. pianto

IV. Chor

IV. Coro

Wie lieblich sind deine Wohnungen, Herr Zebaoth! Meine Seele verlanget und sehnet sich nach den Vorhöfen des Herrn;

Quanto sono amabili le Tue dimore. Signore degli eserciti! L'anima mia languisce e brama gli atri del Signore.

Mein Leib und Seele freuen sich in dem lebendigen Gott. Wohl denen, die in deinem Hause wohnen, die loben Dich immerdar

Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente. Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi ! Salmo 83,2-3 e 5

Isaia 35,10

III. Bariton und Chor

III. Baritono e Coro

Herr, lehre doch mich, daß ein Ende mit mir haben muß, und mein Leben ein Ziel hat, und ich davon muß.

Rivelami, Signore, la mia fine: quale sia la misura dei miei giorni e saprò quanto è breve la mia vita.

Siehe, meine Tage sind einer Hand breit vor dir, und mein Leben ist wie nichts vor dir.

Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni, la mia esistenza davanti a te è un nulla, nel palmo di una mano.

Ach wie gar nichts sind Solo un soffio è ogni alle Menschen, uomo che vive, die doch so sicher leben. Sie gehen daher wie ein come ombra è l'uomo Schemen, che passa e solo invano und machen ihnen viel si agita; vergebliche Unruhe; sie sammeln und wissen accumula ricchezze e nicht wer es kriegen non sa chi le raccolga. wird. Nun Herr, wess soll ich Ora, Signore, che mich trösten? attendo? Ich hoffe auf dich. In Te la mia speranza. Salmo 38 o 39, 5-8

Der Gerechten Seelen sind in Gottes Hand und keine Qual rühret sie an.

Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà. Sapienza 3.1

V. Sopran und Chor

V. Soprano e Coro

Ihr habt nun Traurigkeit; Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma aber ich will euch vi vedrò di nuovo e il wieder sehen und euer Herz soll sich vostro cuore si rallegrerà, e nessuno vi freuen potrà togliere la vostra und eure Freude soll gioia. niemand von euch Giovanni 16,22-23a nehmen. Come una madre Ich will euch trösten, consola il figlio, wie Einen seine Mutter così io vi consolerò. tröstet. Vedete con gli occhi Sehet mich an: Ich habe eine kleine Zeit che poco mi affaticai e Mühe und Arbeit gehabt vi trovai per me una und habe großen Trost grande pace. Siracide 51,27 funden. Ich will euch troesten.

Io vi consolerò.

VI. Bariton und Chor

VI. Baritono e Coro

Denn wir haben hier keine bleibende Statt, sondern die zukünftige suchen wir.

Perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura.

Siehe, ich sage euch ein Geheimnis: Wir werden nicht alle entschlafen, wir werden aber alle

Lettera agli ebrei 13.14

Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti moriremo, ma tutti saremo trasformati,