Città del Messico

Gante (cartina pp108‑9; x5512‑4186; Gante 6, Pasaje. Iturbide; mAllende); Pasaje América (cartina pp108‑9;. %5521‑1120;
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Città del Messico Vibrante capitale cosmopolita o vergogna urbana soffocata dallo smog e dalla criminalità? Città del Messico è più vicina al magico realismo di Frida o alla giungla d’asfalto di Amores perros? Ebbene sì, la capitale del Messico è una città dalle mille sfaccettature. Città del Messico è piena di parchi tranquilli e di piazze in stile europeo, di vie brulicanti di vita e di animati mercati, di scintillanti torri d’uffici e di monasteri centenari, di sale da ballo d’altri tempi e di discoteche dallo stile minimalista. Centinaia di musei consentono di ripercorrere la lunga storia della città. Per gli amanti della gastronomia, Città del Messico è come un interminabile banchetto, che spazia dalle bancarelle di tacos ai ristoranti più sofisticati. La musica è ovunque e all’uscita del Teatro dell’Opera troverete ad accogliervi un suonatore di organetto. Situata a oltre 2000 m di altitudine, Città del Messico gode di un mite clima primaverile in ogni mese dell’anno. E i chilangos – o defeños o capitalinos – sono estremamente disponibili. Nonostante questi indiscutibili pregi, è impossibile sorvolare sui suoi gravi problemi. Rapimenti, rapine sui taxi, livelli di ozono e di particelle nell’aria troppo elevati, insopportabili ingorghi stradali, mezzi pubblici sovraffollati e un’estensione urbana apparentemente illimitata: qualunque aspetto negativo possa venirvi in mente, state certi che a Città del Messico lo troverete. Per fortuna, negli ultimi tempi l’inquinamento dell’aria è calato notevolmente grazie all’introduzione di severi controlli sulle emissioni e le strade del centro sono diventate molto più sicure. Città del Messico è – ed è sempre stata – l’astro intorno a cui ruota il sistema solare messicano. Se volete comprendere questo paese, non potete non fare i conti con El Gran Tenochtitlán. DA NON PERDERE n La storia messicana raffigurata nei murales

di Diego Rivera al Palacio Nacional (p124) n Un assaggio di vari tipi di mezcal nei saloni

di degustazione (v. lettura p173) dei quartieri di Roma e di Condesa n Il tifo sfrenato per i ‘buoni’ durante un incontro

di lucha libre all’Arena Coliseo (p179) n La pietra del sole degli aztechi e gli altri

splendidi reperti del passato preispanico del Messico esposti all’interno del Museo Nacional de Antropología (p135) n L’intensa avventura umana di Frida Kahlo

nell’edificio azzurro di Coyoacán che l’ha vista nascere, la Casa Azul, che oggi ospita il Museo Frida Kahlo (p143)

n PREFISSO TELEFONICO: 55

n POPOLAZIONE: 21 MILIONI

n ALTITUDINE: 2240 M

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STORIA

Città del Messico azteca

Giunti un secolo dopo il declino del potere dei toltechi, gli aztechi (o mexica) erano una

tribù nomade che sosteneva di provenire da Aztlán, mitica regione del Messico nord-occidentale. In qualità di guerrieri mercenari, gli aztechi si misero al servizio dei tepanecas, un popolo stanziato sulla sponda meridionale del lago, ottenendo in cambio il permesso di stabilirsi nell’inospitale territorio di Chapultepec. Dopo essere stati sottomessi dai guerrieri della rivale Culhuacán, gli aztechi svolsero lo stesso ruolo per i loro nuovi padroni. Il re di Culhuacán Cocoxtli li mandò quindi a combattere contro la vicina Xochimilco. Quale prova della loro vittoria, gli aztechi inviarono a Cocoxtli più di 8000 orecchie umane. In seguito, gli aztechi cercarono di stabilire un’alleanza con Culhuacán tramite il matrimonio della figlia di Cocoxtli con il loro capo. Ma al banchetto nuziale l’orgoglio del re di Culhuacán si tramutò rapidamente in orrore quando vide una danzatrice che si esibiva indossando la pelle della principessa, sacrificata a Huizilopochtli, il dio colibrì. Per sfuggire alla vendetta di Cocoxtli, gli aztechi vagarono lungo le sponde paludose del lago, raggiungendo intorno al 1325 un’isola situata nei pressi della costa occidentale. Secondo un’antica leggenda, in quel luogo gli aztechi videro un’aquila posata su un cactus intenta a divorare un serpente, un segno che li spinse a fermarsi e a costruire una città, Tenochtitlán. In breve tempo Tenochtitlán divenne una sofisticata città-stato, il cui impero all’inizio del XVI secolo si estendeva su gran parte dell’odierno Messico centrale, dall’Oceano Pacifico al Golfo del Messico, inoltrandosi fino al Messico meridionale. Gli aztechi costruirono la loro città con una pianta reticolare, le cui vie più importanti erano costituite da canali e con strade rialzate che consentivano di raggiungere le sponde del lago. Nel cuore della città sorgeva il teocalli (recinto sacro) principale, con il tempio dedicato a Huizilopochtli e al dio dell’acqua Tláloc. Nelle zone più paludose dell’isola gli aztechi crearono numerosi orti rialzati, impilando fango e strati di vegetazione, e vi piantarono macchie di salici. Queste chinampas – molto simili a quelle che si possono vedere ancora oggi a Xochimilco, nella parte meridionale di Città del Messico – davano tre o quattro raccolti l’anno. All’arrivo degli spagnoli nel 1519, Tenoch­ titlán aveva una popolazione compresa tra i 200.000 e i 300.000 abitanti, mentre l’intera

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Viaggiando sul mare d’asfalto che oggi ricopre questo bacino montano farete non poca fatica a immaginare che, appena 500 anni fa, era occupato da una serie di laghi. Dovrete poi usare tutta la vostra fantasia per rendervi conto che la zona dove oggi sorge il centro della capitale messicana era solo un isolotto attraversato in lungo e in largo da una fitta rete di canali e che le comunità che popolavano l’isola e le sponde del Lago de Texcoco parlavano un mosaico di lingue che non avevano nulla a che vedere con lo spagnolo. Come riferiscono le cronache dell’epoca, anche gli spagnoli che all’inizio del XVI secolo arrivarono sulle sponde di quel lago rimasero letteralmente senza fiato di fronte a quello straordinario paesaggio. Quando intorno al 30.000 a.C. in questo luogo iniziarono a insediarsi i primi esseri umani, il lago occupava gran parte della base della Valle de México. In seguito le sue acque cominciarono a ritirarsi e, dal momento che cacciare diventava sempre più difficile, gli abitanti iniziarono a dedicarsi con profitto all’agricoltura. Verso il 200 a.C. intorno al Lago de Texcoco si era sviluppata una libera federazione di villaggi agricoli, il più grande dei quali, Cuicuilco, venne distrutto tre secoli più tardi da una devastante eruzione vulcanica. I progressi nelle tecniche di irrigazione e lo sviluppo di un’economia basata sulla coltivazione del mais posero le basi per la nascita della fiorente civiltà di Teotihuacán, località situata 40 km a nord-est del lago. Dopo essere stata per secoli la capitale di un impero la cui influenza si estendeva fino al Guatemala, Teotihuacán non fu più in grado di sostenere la sua popolazione in continua crescita e nell’VIII secolo crollò. Nella regione si imposero quindi i toltechi, considerati da molti i discendenti delle tribù nomadi che si erano stanziate a Teotihuacán, che diedero vita a una raffinata civiltà e stabilirono la loro capitale a Tula, località situata 65 km a nord dell’odierna Città del Messico. Nel XII secolo anche l’impero di Tula era ormai tramontato, lasciando una serie di staterelli a contendersi il controllo della Valle de México. Alla fine, su tutti si imposero gli aztechi.

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Valle de México ne contava circa 1,5 milioni, collocandosi di diritto tra le aree urbane più densamente popolate del mondo dell’epoca. Per quanto riguarda la conquista spagnola di Tenochtitlán, v. p35.

La capitale della Nueva España

Gli spagnoli rasero al suolo Tenoch­titlán con una tale determinazione che oggi è rimasta solo una manciata di rovine risalenti al dominio azteco. Dopo aver distrutto la capitale azteca, gli spagnoli decisero di ricostruirla per utilizzarla come centro nevralgico del loro nascente impero. In questo modo, il conquistador Hernán Cortés sperava di mantenere gli accordi in base ai quali Tenochtitlán aveva diritto a esigere tributi dagli stati vassalli. Devastata dalle malattie, la popolazione della Valle de México si ridusse drasticamente, passando nel giro di appena un secolo dalla conquista da 1,5 milioni di abitanti a meno di 100.000 individui. Nonostante questo, la città si trasformò in breve tempo nella prospera ed elegante capitale della Nueva España. Sopra le strade rialzate e i canali realizzati dagli aztechi furono tracciate ampie vie rettilinee e vennero costruiti ospedali, palazzi e un’università in stile spagnolo, facendo ricorso alla manodopera dei nativi e a materiali locali come il tezontle, una pietra vulcanica di colore rosso che gli aztechi avevano usato per erigere i loro templi. I vari ordini religiosi cattolici fecero costruire imponenti complessi monastici. Lo sviluppo edilizio proseguì a ritmo sostenuto per tutta la durata del XVII secolo, ma ben presto i massicci edifici coloniali iniziarono a sprofondare nel morbido letto fangoso del lago. Inoltre, dal momento che il terreno era privo di un sistema di drenaggio naturale, 1a città era soggetta a inondazioni provocate dalla parziale distruzione – avvenuta nel secondo decennio del XVI secolo – dei canali costruiti dagli aztechi. Il Lago de Texcoco straripava spesso, danneggiando gli edifici e costringendo migliaia di persone a trasferirsi altrove. In seguito a una pioggia torrenziale, nel 1629 la città rimase sommersa per ben cinque anni. Nel XVIII secolo in città le condizioni di vita migliorarono sensibilmente grazie alla realizzazione di nuove piazze e viali e – soprattutto – di un sistema fognario e di uno per la raccolta dei rifiuti. Questo fu il periodo d’oro di Città del Messico. Tuttavia,

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la splendida capitale era in gran parte dominata dall’élite spagnola e creola, che si era arricchita grazie all’estrazione dell’argento, mentre le masse di nativi e di contadini di razza mista che la servivano erano confinate in periferia.

Indipendenza

Il 30 ottobre del 1810, dopo aver riportato una grande vittoria a Guanajuato, 80.000 ribelli in lotta per l’indipendenza inflissero una dura sconfitta alle truppe lealiste spagnole a ovest della capitale. Per loro sfortuna, non erano sufficientemente equipaggiate per trarre vantaggio da questo trionfo, al punto che il loro capo, Miguel Hidalgo, decise di non marciare sulla città. Questa decisione costò al Messico altri 11 anni di lotte prima del raggiungimento dell’indipendenza. Dopo l’approvazione delle riforme varate dal presidente Benito Juárez, nel 1859 i monasteri e le chiese diventarono proprietà del governo e furono venduti, spartiti e destinati ad altri usi. Durante il suo breve regno (1864-1867), l’imperatore Massimiliano fece realizzare la Calzada del Emperador (l’attuale Paseo de la Reforma) per collegare il Bosque de Chapultepec al centro. Città del Messico entrò nell’era moderna sotto il regime dispotico di Porfirio Díaz, che restò al potere quasi ininterrottamente dal 1876 al 1911. Díaz diede un forte impulso al settore dell’edilizia, facendo costruire splendidi teatri e palazzi residenziali in stile parigino, mentre gli abitanti più facoltosi lasciarono il centro per trasferirsi nei nuovi quartieri situati a ovest della capitale. In questo periodo nelle strade della capitale vennero costruiti circa 150 km di linee tramviarie elettrificate, l’industria crebbe a un ritmo costante e nel 1910 la città arrivò a contare oltre mezzo milione di abitanti. Grazie a un canale e a un tunnel di bonifica si riuscì anche a prosciugare gran parte del Lago de Texcoco, permettendo alla città di espandersi ulteriormente.

La moderna megalopoli

Dopo la caduta di Díaz nel 1911, la rivoluzione messicana (v. p41) portò nelle vie della capitale guerra, fame e malattie. La grande depressione fu seguita da una vigorosa spinta all’industrializzazione che attirò grandi flussi di denaro e di immigrazione. Nei decenni successivi sorse un gran numero di

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2006 (un risultato da lui fortemente contestato), il suo ex capo della polizia Marcelo Ebrard ha ottenuto una vittoria schiacciante a Città del Messico, consolidando la posizione del PRD nell’amministrazione cittadina. Dopo essersi assicurato una netta maggioranza nell’assemblea legislativa del Distrito Federal, il PRD ha approvato un gran numero di iniziative progressiste, tra cui il matrimonio tra gay e la legalizzazione dell’aborto e dell’eutanasia. Anche se Ebrard non ha saputo suscitare lo stesso entusiasmo che aveva consentito ad Almo di ottenere un larghissimo seguito, le sue iniziative potrebbero avere effetti più duraturi.

ORIENTAMENTO

Il Distrito Federal (DF) è costituito da 16 delegaciones (distretti amministrativi), a loro volta suddivise in circa 1800 colonias (quartieri). Sebbene di primo acchito le dimensioni della capitale messicana possano sembrare scoraggianti, le principali attrattive turistiche sono concentrate in zone ben precise, che contribuiscono ad agevolare la visita. Tenete presente che alcune delle vie principali, come Avenida Insurgentes, mantengono lo stesso nome per parecchi chilometri, mentre molte di quelle secondarie cambiano nome (e numerazione) a distanza di pochi isolati. Di solito gli indirizzi completi riportano anche l’indicazione della colonia. In molti casi il sistema più semplice per trovare un indirizzo consiste nel chiedere quale sia la stazione della metropolitana più vicina. In aggiunta al nome ufficiale, molte delle vie più importanti recano anche la denominazione Eje (asse). Il sistema delle Eje serve a creare nella città una rete di strade di primaria importanza. L’Eje nord-sud Central Lázaro Cárdenas, che va da Coyoacán a sud fino a Tenayuca a nord, passa poco a est dell’Alameda Central, il parco pubblico del centro. Le strade principali che procedono in direzione nord-sud a ovest dell’Eje Central si chiamano Eje 1 Poniente, Eje 2 Poniente e così via, mentre quelle situate a est dell’Eje Central presentano la specificazione Oriente. Lo stesso principio vale per le strade principali che procedono da est a ovest e si trovano a nord e a sud dell’Alameda Central e dello Zócalo; per esempio, Rayón si chiama Eje 1 Norte, mentre Fray Servando Teresa de Mier è conosciuta come Eje 1 Sur.

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fabbriche e di grattacieli, ma la creazione di alloggi, posti di lavoro e servizi non riuscì a tenere il passo. Negli anni ’70, Città del Messico continuò a crescere a un ritmo impressionante: i poveri che vivevano nelle zone rurali cercavano sempre più spesso un rifugio economico nelle sue fiorenti industrie e la popolazione della capitale passò in pochi anni da 8,7 a 14,5 milioni di abitanti. Incapace di ospitare adeguatamente le masse deí nuovi arrivati, Città del Messico si allargò oltre i confini del Distrito Federal (DF) fino all’adiacente stato di México. Questa sfrenata crescita determinò gravissimi problemi di traffico e di inquinamento, alleviati solo in parte dalla costruzione della metropolitana (inaugurata nel 1969) e da alcuni tentativi compiuti negli anni ’90 di porre un freno al traffico. Il 19 settembre del 1985 la città venne devastata da un terremoto di magnitudo superiore all’ottavo grado della scala Richter, che causò la morte di almeno 10.000 persone e ne lasciò migliaia senza tetto. Oggi l’area metropolitana della Valle de México (che si estende ben oltre i confini della città fino ad Amecameca e a Tula) conta 21 milioni di abitanti, pari a circa un quinto della popolazione complessiva del Messico. Città del Messico rappresenta il principale centro industriale, finanziario e delle telecomunicazioni del paese; le sue industrie generano un quarto della ricchezza del paese e la sua popolazione consuma due terzi dell’energia complessiva della nazione. Come prevedibile, il costo della vita della capitale è di gran lunga il più alto del Messico. Per 70 anni il Distrito Federal è stato amministrato direttamente dal governo federale, con presidenti che nominavano ‘reggenti’ per guidare amministrazioni notoriamente corrotte. A partire dal 1997, il Distrito Federal è finalmente diventato politicamente autonomo. Nel 2000 è stato eletto sindaco Andrés Manuel López Obrador, esponente di spicco del partito di centro-sinistra PRD (Partido de la Revolución Democrática). La maggior parte dei capitalinos ha dimostrato di apprezzare molto le iniziative varate da ‘Almo’, tra le quali spiccano un ambizioso progetto di valorizzazione del Centro Histórico e la costruzione di un cavalcavia per la tangenziale cittadina. Mentre López Obrador è stato sconfitto per un soffio alle elezioni presidenziali del

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Cartine

I chioschi turistici di Città del Messico distribuiscono una cartina a colori con l’ingrandimento del Centro Histórico, di Coyoacán e di San Ángel. Se vi serve una mappa più particolareggiata, vi consigliamo di procurarvi la cartina pieghevole di Città del Messico di Guía Roji (M$80), oppure – sempre di Guía Roji – Ciudad de México (M$215), un atlante stradale aggiornato ogni anno e corredato di un indice completo. Queste cartine possono essere acquistate presso i negozi Sanborns e le edicole più fornite. L’istituto geografico nazionale del Messico Inegi (cartina pp108‑9; x5130-7900; www.inegi.

gob.mx; Balderas 71, Centro; h 8.30-16.30 da lunedì a venerdì; mJuárez) pubblica una serie di cartine

topografiche di tutto il paese (che però non sono sempre disponibili). Inegi possiede un punto vendita presso l’aeroporto (x5786-0212; Sala C; h8-20), mentre la sede centrale si trova nella Colonia Mixcoac (cartina p107; x5278-1000, interno 1207; Patriotismo 711; h 8.30-21 da lunedì a venerdì; mMixcoac).

Centro Histórico e Alameda Central

Il cuore storico della capitale messicana è costituito dalla vasta piazza conosciuta con il nome di Zócalo, sulla quale si affacciano il palazzo presidenziale, la cattedrale metropolitana e il sito archeologico del tempio principale della Tenochtitlán azteca. La zona di 34 isolati che circonda lo Zócalo è conosciuta con il nome di Centro Histórico (Centro Storico) e ospita numerosi edifici antichi, diversi musei di grande interesse e alcuni alberghi dalle tariffe tutto sommato ragionevoli. Avenida Madero e Avenida 5 de Mayo (o Cinco de Mayo) collegano lo Zócalo al parco dell’Alameda Central, situato otto isolati più a ovest. Nel lato orientale dell’Alameda Central sorge il sontuoso Palacio de Bellas Artes. La Torre Latinoamericana, uno dei principali punti di riferimento della città, si trova un isolato a sud di questo palazzo, accanto a una delle principali arterie stradali che attraversano la città da nord a sud, l’Eje Central Lázaro Cárdenas.

Plaza de la República

Circa 750 m a ovest dell’Alameda Central si trova Plaza de la República, caratterizzata dalla presenza del tetro Monumento a la Revolución. In questa zona residenziale

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si trovano molti alberghi economici e di media categoria. I quartieri di San Rafael e di Juárez si trovano rispettivamente a ovest e a sud.

Paseo de la Reforma

Il più grandioso viale di Città del Messico attraversa il cuore della città, collegando l’Alameda al Bosque de Chapultepec. Situato lungo il Paseo de la Reforma, il Monumento a la Independencia (conosciuto anche come ‘El Ángel’) contraddistingue il lato settentrionale della Zona Rosa, un vistoso quartiere pieno di negozi, alberghi e locali notturni, mentre la Torre Mayor, l’edificio più alto della città, si erge vicino al cancello del Bosque de Chapultepec.

Bosque de Chapultepec

Conosciuta dai gringos con il nome di Chapultepec Park, questa distesa di erba e di laghi si estende a ovest della Zona Rosa. Al suo interno si trovano molti musei di grande importanza, tra cui il rinomato Museo Nacional de Antropología. A nord del parco si estende l’elegante quartiere di Polanco, dove si trovano numerose ambasciate e parecchi negozi e ristoranti di alto livello.

A nord del Centro Histórico

Sei chilometri a nord del Centro Histórico sorge la Basílica de Guadalupe, la chiesa più venerata di tutto il Messico. Si trova circa 1 km oltre il Terminal Norte, la più importante delle quattro stazioni degli autobus della capitale.

A sud del Centro Histórico

Avenida Insurgentes Sur collega Paseo de la Reforma alla maggior parte dei luoghi d’interesse situati nella parte meridionale della città. Pochi passi a sud della Zona Rosa si trova Colonia Roma, un pittoresco quartiere che ospita un gran numero di edifici, gallerie d’arte e piazze costruiti all’epoca del Porfiriato. A ovest di Colonia Roma si trova Colonia Condesa, un quartiere alla moda che vanta splendidi parchi e numerosi ristoranti e caffè eleganti. Circa 10 km più a sud si trovano San Ángel e Coyoacán, in passato due insediamenti distinti da Città del Messico, e il campus dell’università nazionale. Nella zona sud-orientale della città si trovano invece i canali e gli orti di Xochimilco.

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CHE COSA VEDERE E FARE Anahuacalli.......................................3 B6 Basílica de Guadalupe..................4 C1 Biblioteca Central...........................5 A5 Ciudad Universitaria......................6 A6 Cuicuilco............................................7 A6 Museo Universitario de Arte Contemporaneo..................... (v. 17) Museo Universitario de Ciencias..................................8 A6 Plaza de las Tres Culturas.............9 C2 Altare della Santa Muerte.........10 C2

PERNOTTAMENTO El Cenote Azul...............................11 B5 Hotel Aeropuerto........................12 D3 PASTI Azul y Oro....................................... (v. 17) Casa Tixtla......................................13 B3 El Borrego Viudo..........................14 A3 Fonda Margarita..........................15 B4 La Polar............................................16 B2 DIVERTIMENTI Centro Cultural Universitario.17 A6 Centro Nacional de las Artes....18 C5 El Balcón Huasteco......................19 B2 Estadio Azteca..............................20 B6 Estadio Azul...................................21 A4 Estadio Olímpico.........................22 A5 Filmoteca de la UNAM............... (v. 17) Foro Sol...........................................23 D3 Monumental Plaza México......24 A4 Salón Los Ángeles.......................25 C2 SHOPPING Fonart..............................................26 A4 Mercado de Jamaica..................27 C3 Mercado de Sonora....................29 C3 Tianguis Cultural del Chopo....30 B2 TRASPORTI Terminal 1 dell’aeroporto.........31 D2 Terminal 2 dell’aeroporto.........32 D3 Terminal Norte..............................33 C1 Terminal Oriente (TAPO)...........34 C3 Terminal Poniente.......................35 A4 Terminal Sur..................................36 C5

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INFORMAZIONI Chiosco turistico Basílica de Guadalupe.............................(v. 4) Hospital ABC....................................1 A3 Inegi....................................................2 A4 Mundo Joven................................ (v. 31)

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CENTRO HISTÓRICO, PLAZA DE LA REPÚBLICA E JUÁREZ



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